L'idea
L'idea
MONTEDIDIO RACCONTA è una manifestazione culturale e sociale che prevede quattro giorni d’incontri letterari, convegni, visite guidate, spettacoli teatrali, appuntamenti musicali e cinematografici, mostre e degustazioni con lo scopo primario di aprire lo scrigno di Pizzofalcone e farne conoscere così i tesori nascosti, le storie dimenticate e mai narrate, l’arte ritrovata, i personaggi di ieri e di oggi, l’identità urbana, il cuore autentico e antico.
Da un’attenta analisi sulla variegata programmazione dell’intrattenimento culturale partenopeo, emerge che a Napoli non è mai stata realizzata una manifestazione ciclica e strutturata che punti alla valorizzazione e al “racconto” della collina di Pizzofalcone, comunemente chiamata Monte di Dio, zona ad alto tasso storico e artistico del quartiere San Ferdinando, situata fra il borgo di Santa Lucia, il Chiatamone e Chiaia. Fu qui, nell’VIII secolo a.C., che nacque Parthenope, primo insediamento urbano nel territorio tra l’isoletta di Megaride e la collina di Monte Echia, fondato da navigatori rodiesi e, dal 680 a.C., ampliato e abitato da coloni greci provenienti da Cuma.
Se è vero che le origini della città sono profondamente radicate in questa zona vulcanica e tufacea – scelta in epoca romana da Lucio Licinio Lucullo per costruire la sua villa dell’otium, e accolta nel ‘500 nelle mura della “città nuova” grazie al viceré illuminato Don Pedro de Toledo -, è altrettanto vero che l’area, nonostante un’estensione limitata, include un tesoro formidabile – che non tutti conoscono -, di siti archeologici, chiese, palazzi storici, gallerie e luoghi di estremo interesse culturale e artistico.
Ogni edizione della manifestazione ha un tema portante, in linea con la storia della città e il richiamo all’attualità, che mira a legare gli eventi creando un percorso interdiscilplinare e multiculturale con lo scopo di armonizzare generi, luoghi, storie, suggestioni, passioni. Ogni edizione è preceduta da un ciclo di eventi di avvicinamento (presentazioni di libri, seminari di storia, letteratura e filosofia, incontri tea-trali e musicali).
L’inaugurazione di Montedidio racconta si svolge a Palazzo Serra di Cassano, nella Sala degli Specchi dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La serata, oltre a essere caratterizzata dalla presentazione degli eventi in programma con la partecipazione dei protagonisti dei vari spettacoli, vive il suo momento clou con il Premio Montedidio, riconoscimento destinato a personalità e personaggi che «attraverso un amore sconfinato per il proprio lavoro e un sentimento di passione per Napoli, sono riusciti a raccontare la città giusta e propositiva, a difenderne bellezza e tradizioni, a scoprirne storie e talenti, a far crescerne il valore nel mondo».
Il Premio Montedidio prevede dieci sezioni: Letteratura/Poesia, Giornalismo, Teatro, Cinema, Musica, Arte&Talenti, Innovazione, Storia&Tradizioni, Cittadinanza Attiva, Tributo alla carriera.
Puntando su un’originale e accurata scelta delle iniziative, che si tengono nei luoghi simbolici di Monte di Dio e delle zone confinanti, la via intrapresa dagli ideatori e organizzatori del progetto è di lavorare a una nuova narrazione della città attraverso un racconto lontano dai clamori, esclusivo, indirizzato ai napoletani e soprattutto a un pubblico, italiano e straniero, che tende a vivere “culturalmente” la città che visita, come se entrasse nel “romanzo del luogo”, alla continua ricerca di itinerari alternativi a quelli ufficiali e fortemente attratto da appuntamenti che puntano alla rigenerazione del territorio
il logo
il logo
Il logo di MONTEDIDIO RACCONTA è ispirato ai resti della villa romana di Lucio Licinio Lucullo, edificata nel I secolo a.C., rinvenuti sul Monte Echia. I resti consistono in una traccia di colonnato somigliante a una grande “M” che è divenuta la “M” di “MONTEDIDIO” con un essenziale e funzionale adattamento grafico.
Lucullo scelse Napoli per costruire la sua fortezza del “saper vivere” (non è un caso che il termine “luculliano” indichi un pranzo abbondante e raffinato) dove, dopo una vita di campagne militari in Oriente, si ritirò per godersi la vecchiaia dedicandosi alla letteratura, alla filosofia, all’arte e alle scienze in generale.
Stando ai pochi testi affidabili e alle scoperte archeologiche, la villa, tra le più affascinanti dell’antichità, ricca di giardini con piante orientali, laghetti, fontane, percorsi segreti e allevamenti di murene, aveva un’estensione immensa che andava dall’isolotto di Megaride fino al monte Echia sul lato sud e, sul lato sud-est, fino a piazza Municipio.
L'importanza del progetto
L'importanza del progetto
Nei giorni in cui MONTEDIDIO “racconterà se stessa” saranno coinvolte le scuole – non solo del territorio, ma anche di altre città d’Italia con la formula lungimirante del “gemellaggio culturale” – attraverso l’organizzazione di visite ed escursioni, curate da una selezionata squadra di guide.
MONTEDIDIO RACCONTA ha come obiettivo finale quello di diventare un appuntamento fisso nel circuito degli eventi italiani.
Si punta, infatti, alla ciclicità della manifestazione per far sì che, in sinergia con le istituzioni e gli specialisti di marketing territoriale, il programma degli eventi possa essere anticipatamente proposto agli operatori turistici e agli esperti di settore per diffondere al meglio l’iniziativa e attrarre flussi di persone e risorse capaci di alimentare l’economia e lo sviluppo di questa parte di città.
Oltre alla ciclicità va rilevato che il progetto MONTEDIDIO RACCONTA punta con convinzione anche alla quotidianità con la realizzazione di un portale culturale e turistico (un “infopoint online” su Pizzofalcone e dintorni), l’organizzazione d’incontri di avvicinamento alla manifestazione finale (“Aspettando Montedidio Racconta”), il sostegno a iniziative sociali, ambientali e di riqualificazione dell’area.